L’Inter impegnata su tre fronti in questa stagione, guarda già al futuro: sono diverse le situazioni da sistemare nella rosa nerazzurra

Clima sereno, almeno all’apparenza. A poche ore da una sfida che può valere una fetta di Scudetto, e con la semifinale di Champions League già in tasca, in casa Inter si respira un’aria leggera, quasi sospesa. Ma sotto questa calma si muovono interrogativi pesanti, di quelli che iniziano in silenzio e poi ti costringono a decidere. Uno su tutti: cosa accadrà se Henrikh Mkhitaryan dovesse davvero smettere a fine stagione?
Nel momento più intenso dell’anno, l’armeno è tornato a essere imprescindibile. Ha messo ordine nella doppia sfida con il Bayern Monaco, ha dettato i tempi in mezzo al campo quando la palla scottava, e lo ha fatto come se fosse il primo giorno, nonostante i suoi 36 anni e una stagione praticamente senza pause.
Eppure, nella conferenza stampa pre-Bayern, lui stesso ha lasciato intravedere l’idea di un possibile ritiro nel 2025. Parole che, in un contesto normale, sarebbero passate come una suggestione. Ma oggi, con l’Inter in piena corsa su tutti i fronti, suonano come un primo campanello. E si sommano a una situazione già poco chiara: quella legata a Davide Frattesi.
L’ex Sassuolo sembrava destinato a trovare più spazio, ma tra infortuni, scelte tecniche e rotazioni, è rimasto spesso ai margini. A gennaio si era vociferato di una possibile cessione, poi rientrata. Ora, con l’estate alle porte, l’ipotesi di una partenza per trovare continuità è di nuovo sul tavolo. Mkhitaryan e Frattesi: due nodi che rischiano di lasciare un vuoto nel cuore del centrocampo nerazzurro. Un reparto che Simone Inzaghi ha reso fondamentale, non solo per equilibrio, ma per identità.
Il casting è aperto: chi prenderà in mano il centrocampo?
L’Inter però non è rimasta immobile. Anzi, si è già mossa. Dal 1° giugno 2025 si unirà alla rosa Petar Sucic, giovane talento croato in arrivo dalla Dinamo Zagabria. Classe 2003, mezzala dinamica e tecnica, sarà parte integrante della spedizione nerazzurra negli Stati Uniti per il Mondiale per Club. Una scommessa per il futuro, ma anche una risorsa in prospettiva immediata, considerando che la prossima stagione si aprirà con un calendario denso e carico d’attese.

Ma non basta. A Viale della Liberazione si guarda anche oltre, a un altro profilo che sta facendo parlare di sé: Nico Paz. Il classe 2004 del Como, già protagonista in Serie A, è uno di quei nomi che accendono l’immaginazione dei tifosi e stimolano l’ambizione della dirigenza.
Piedi raffinati, visione di gioco, personalità: in lui si intravede qualcosa che va oltre il talento grezzo. Non sarà semplice strapparlo al Como ed in seconda battuta al Madrid che ne detiene la recompra, ma l’Inter ci pensa, forte anche dei ricavi garantiti dal brillante cammino europeo.
La sensazione è che questo centrocampo, che negli ultimi anni ha costruito le fortune dell’Inter con geometrie e intensità, sia pronto per un’evoluzione. Non una rivoluzione, ma una transizione studiata, che mantenga equilibrio e spessore. Tra sogni, necessità e intuizioni. Perché se c’è una cosa che la stagione sta insegnando, è che il futuro non aspetta.