Antonio Conte non le ha mandate nella conferenza stampa di oggi: parole durissime che sanno di addio al Napoli

Ci sono frasi che, nel calcio, valgono più di una conferenza intera. E quella pronunciata da Antonio Conte nelle scorse ore – «In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose non si possono fare» – ha tutto il sapore di un messaggio a più destinatari. Non è solo un avvertimento alla squadra, chiamata a chiudere la stagione nel miglior modo possibile, ma anche un segnale forte all’ambiente. E, chissà, anche al mercato.
Il tecnico salentino non è nuovo a questo tipo di comunicazioni indirette. I toni fermi, le parole misurate, le pause: tutto in lui sembra scelto con cura, e ogni dichiarazione va oltre il campo. Dietro a quella frase si legge una certa insofferenza per dinamiche interne che, probabilmente, non si aspettava. Il progetto che aveva immaginato forse non coincide con la realtà trovata. E ora, con uno scudetto che resta alla portata, ma ancora da conquistare, si torna a parlare di futuro.
Un contratto lungo e tante ipotesi sul tavolo
Conte ha un accordo con il Napoli fino al 2027. Uscire prima, quindi, non sarebbe semplice né scontato. Ma se dovesse portare a casa il tricolore, e se De Laurentiis dovesse individuare un altro nome di peso (come ad esempio Max Allegri, per cui il patron ha mostrato stima in passato), allora la separazione potrebbe consumarsi con meno tensione.

A quel punto, le ipotesi su dove potrebbe andare diventano più interessanti che mai. Juventus e Milan sono le due opzioni più calde in Italia. A Torino c’è un legame affettivo e storico che nessun altro club può vantare con Conte. L’ipotesi di un ritorno è concreta, anche se bisogna capire se Giuntoli e la società punteranno davvero su Tudor o se vireranno su un profilo di maggiore esperienza.
A Milano, invece, il nome di Conte torna ciclicamente. Il club rossonero ha bisogno di una scossa e, rispetto a un anno fa, oggi potrebbe essere pronto a gestire una figura così esigente e dominante, soprattutto sul piano comunicativo e delle richieste di mercato.
Premier, anno sabbatico o… Napoli bis?
Se nessuna delle due big italiane dovesse aprire le porte, c’è anche la possibilità che Conte si prenda un altro anno di pausa. Lo ha già fatto in passato e non lo escluderebbe nemmeno stavolta, soprattutto se le condizioni non fossero allineate con le sue aspettative. L’ipotesi Premier League oggi sembra più lontana, anche per ragioni personali: la famiglia resta un punto di riferimento per lui e vivere lontano dall’Italia non è una scelta che prenderebbe a cuor leggero.
Infine, ovviamente, resta sullo sfondo anche l’eventualità che tutto cambi e che Conte resti al Napoli. A oggi, però, le sue parole vanno in un’altra direzione. Quel “tante cose non si possono fare” sembra più un addio annunciato che un semplice sfogo. Ma con Conte nulla è mai scontato. Il campo parlerà, come sempre. Ma intanto, il futuro resta tutto da scrivere.