Milan, nuovo terremoto nella dirigenza: il viaggio di Giorgio Furlani negli Stati Uniti ha cambiato tutto
Se qualcuno pensava che il viaggio di Giorgio Furlani a New York fosse solo una questione di piacere, forse non aveva considerato bene le vere intenzioni dietro a quella visita. Il CEO del Milan si è recato negli Stati Uniti con uno scopo ben preciso: discutere della sua centralità nelle scelte future del club.
In particolare, Furlani ha avuto l’opportunità di incontrare Gerry Cardinale, il patron di Red Bird, per chiarire e rafforzare la sua posizione nelle operazioni strategiche che accompagneranno il rilancio della squadra dopo una stagione complicata, fatta di alti e bassi e di molteplici errori di gestione.
Questo incontro, quindi, non ha avuto come obiettivo una semplice visita turistica, ma un confronto di alto livello per tracciare il futuro del Milan. Durante questo incontro, è emersa una novità importante: Furlani ha ottenuto la responsabilità di scegliere il prossimo direttore sportivo, un passo fondamentale per il destino del club rossonero.
L’intenzione del CEO milanese è chiara: non lasciare spazio ad ambiguità e prendere in mano le redini del progetto, con una visione a lungo termine che includerà anche la selezione del nuovo allenatore.
A tal proposito, Massimiliano Allegri è il nome preferito da Furlani, e il manager milanese ha trovato pieno supporto in Cardinale. Con questo passaggio, Furlani si è rafforzato come figura chiave nel Milan, un ruolo che, per il momento, sembra essere l’anima più influente all’interno della società.
Una delle prime differenze emerse riguarda le tempistiche per la nomina del nuovo direttore sportivo. Mentre Zlatan Ibrahimovic avrebbe voluto definire la questione entro metà marzo, Furlani ha deciso di prendersi più tempo per riflettere e confrontarsi con ogni candidato.
Questo non significa che il Milan si fermerà, ma piuttosto che si intende fare una scelta ponderata, che tenga conto non solo delle qualità professionali dei candidati, ma anche della loro capacità di inserirsi in un contesto che privilegi un equilibrio tra la parte sportiva e quella economica del club.
Furlani ha dato a sé stesso almeno fino alla fine del mese per finalizzare questa decisione, con l’obiettivo di individuare un profilo che possa essere davvero funzionale alla visione di lungo periodo del club. La lista dei papabili non è mai stata troppo lunga, ma è emerso un panorama interessante.
Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio, è il nome che ha suscitato maggiore interesse, soprattutto perché scelto direttamente da Ibrahimovic. La conoscenza reciproca tra i due potrebbe agevolare il lavoro, ma non è detto che la scelta ricada su di lui.
Furlani, infatti, ha in programma un incontro con Fabio Paratici, anche se al momento l’ex dirigente della Juventus non sembra essere il favorito per il ruolo. Non meno importante è il contatto con Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta, che potrebbe rivelarsi un outsider interessante.
Il futuro del Milan, quindi, passerà sicuramente attraverso il lavoro e le scelte di Furlani, che si prepara a fare un altro passo fondamentale per rimettere il club sui giusti binari.
La chiave di tutto questo cambiamento è la centralità di Giorgio Furlani. Dopo il suo incontro con Gerry Cardinale, il CEO rossonero è emerso come la figura più influente all’interno del Milan, capace di orientare le scelte del club. Per il Milan, che si è sempre vantato di avere un team ben equilibrato e collaborativo, sarà fondamentale che Furlani e Ibrahimovic trovino un’intesa produttiva.
L’importante sarà che entrambi mettano da parte le proprie situazioni personali e si concentrino sull’obiettivo comune: riportare il Milan a livelli competitivi sia in Italia che in Europa. Con il cambio di direzione dirigenziale, il club rossonero punta a dare nuova linfa al proprio progetto, e l’approccio più riflessivo e ponderato di Furlani potrebbe essere proprio ciò di cui c’era bisogno per raddrizzare la rotta.
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