Napoli, l’analisi dl momento difficile: tre pareggi consecutivi fanno suonare l’allarme
Il Napoli non sembra piĂą quella macchina perfetta che aveva incantato tutti nelle prime giornate di campionato. Dopo tre pareggi consecutivi, la squadra di Antonio Conte sta vivendo un periodo di difficoltĂ che, se non affrontato con la giusta mentalitĂ , potrebbe compromettere la sua leadership in classifica.
Contro la Lazio, infatti, non è riuscito a ottenere la vittoria e ha visto un altro vantaggio sfumare nei minuti finali, con il gol di Dia arrivato all’87’, proprio quando il successo sembrava ormai in tasca. L’ennesima rimonta subita.
Non è un caso che gli ultimi tre pareggi abbiano sollevato più di una preoccupazione. Conte si è trovato davanti a una situazione che non si può ignorare: nelle ultime tre gare, il Napoli ha incassato ben quattro gol, un dato significativo per una squadra che fino a quel momento era considerata la miglior difesa del campionato.
Gli azzurri hanno mostrato segnali di stanchezza, soprattutto nelle fasi finali delle partite. Non solo il Napoli ha subito rimontaggi, ma ha anche perso punti cruciali proprio nei minuti conclusivi, come accaduto contro la Roma, con il gol al 93’ di Angelino, e contro l’Udinese, con un altro primo tempo da incubo.
Queste statistiche fanno riflettere, specialmente considerando che il Napoli ha avuto un filotto di partite molto impegnative: Atalanta, Juve, Roma, Udinese e Lazio una dietro l’altra.
Nonostante la fatica, la squadra aveva risposto bene, conquistando comunque 10 punti nelle ultime 4 giornate. Ma questo rallentamento è un chiaro segnale che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, e i numeri non mentono.
La causa di questo momento difficile va ricercata anche nell’emergenza sugli esterni. Gli infortuni che hanno colpito Olivera, Spinazzola e David Neres hanno messo Conte davanti a una scelta obbligata: cambiare il modulo e passare al 3-5-2.
Una soluzione d’emergenza che però non risulta essere la preferita dal tecnico, che ha sempre puntato sul 4-3-3 come il miglior sistema per questo Napoli. In un contesto del genere, è diventato necessario anche affidarsi a giocatori come Rafa Marin, che fino a ieri sembrava destinato alla cessione durante il mercato invernale.
Ma l’adattamento tattico è stato solo una parziale soluzione. Gli uomini di Conte, pur con un modulo diverso, non sono riusciti a esprimere la solidità difensiva che li aveva caratterizzati nella prima parte della stagione. La difesa, pur continuando a essere tra le migliori del campionato, ha subito ben quattro gol nelle ultime tre partite, e la squadra appare più vulnerabile rispetto a qualche settimana fa.
L’aspetto che non può essere trascurato, però, è il mercato. Conte aveva chiesto rinforzi, ma la squadra non ha ricevuto gli innesti che forse avrebbero potuto fare la differenza. Okafor, appena arrivato, è ancora lontano dalla forma ideale, mentre Billing non ha praticamente mai avuto spazio.
La mancanza di alternative pronte sta pesando, e senza una rosa profonda, è difficile mantenere la stessa intensità per tutta la stagione, soprattutto quando gli infortuni mettono a dura prova l’equilibrio. Le prossime partite, contro il Como e l’Inter, saranno cruciali per capire se questo Napoli riuscirà a ritrovare la sua compattezza.
In ogni caso, è evidente che Conte dovrà lavorare sul recupero fisico dei suoi uomini e sulla ricerca di un equilibrio che consenta al Napoli di riprendere il passo in campionato. Il momento difficile c’è, ma la stagione è lunga, e con le giuste correzioni, gli azzurri potrebbero ancora puntare al massimo. Riuscirà il Napoli a ritrovare la sua brillantezza, o il rallentamento rischia di diventare una tendenza pericolosa?
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