Juve-Inter, Mariani sarà l’arbitro che dirigerà la gara: quel precedente che non lascia tranquilli
Il Derby d’Italia tra Juventus e Inter è una partita che, per sua natura, non ha mai bisogno di presentazioni. Ogni incontro tra queste due grandi squadre è carico di tensione, rivalità storiche e, inevitabilmente, anche di polemiche.
Non c’è da sorprendersi quindi se già in vista della partita del 16 febbraio, che vedrà Maurizio Mariani arbitrare lo scontro, le aspettative e le discussioni siano già altissime. I tifosi delle due squadre si preparano a un match che non mancherà di alimentare l’adrenalina in campo e fuori, e per l’arbitro, la pressione sarà quella di sempre.
Mariani, 42 anni, romano, è già noto per aver diretto questo derby in passato, ma il suo ritorno sulla scena è legato a un precedente che ha lasciato il segno: quello di Inter-Juventus del 2021, un incontro che, oltre al calcio giocato, ha fatto discutere principalmente per le polemiche decisioni arbitrali.
Era l’ottobre del 2021 quando Mariani si trovava a dirigere l’andata del Derby d’Italia tra Inter e Juventus, una partita che avrebbe visto il pareggio finale per 1-1, con le reti di Dzeko e Dybala. Tuttavia, a restare nel cuore delle discussioni fu un episodio avvenuto al minuto 86, quando l’arbitro, dopo un contatto in area tra Alex Sandro e Dumfries, decise di non fischiare inizialmente alcun fallo.
Mariani lasciò correre, dando l’impressione che l’azione fosse da considerarsi regolare, ma poco dopo fu richiamato dal VAR, che lo invitò a rivedere l’episodio al monitor. Dopo aver visionato le immagini, l’arbitro decise di assegnare il rigore alla Juventus, un penalty che portò al gol del pareggio siglato da Dybala al minuto 89.
Il caos mediatico esplose subito dopo, con Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, che reagì in modo furioso, lanciando una pettorina sul campo. L’espulsione del tecnico nerazzurro segnò un ulteriore momento di tensione, con l’allenatore che, a fine partita, non risparmiò critiche nei confronti dell’arbitro.
Il giorno dopo la partita, Simone Inzaghi commentò l’accaduto con una lucidità che tradiva la frustrazione del momento: “Penso che dovessimo essere più attenti nella situazione del rigore perché eravamo in superiorità numerica. Però, da allenatore, all’89’, vedi l’arbitro a due metri che fa segno che era tutto a posto, è normale arrabbiarsi come ho fatto io“.
Un’autocritica che però non cancellava la rabbia per quello che aveva visto durante il match: “Stavo preparando la sostituzione con Vecino e ho lanciato la casacchina in campo. L’espulsione ci sta, ho sbagliato io come ha sbagliato l’arbitro Mariani a due metri a dire che era tutto a posto“, ha ammesso il tecnico nerazzurro.
La decisione di Mariani di rivedere l’azione al VAR, da un lato, aveva messo ordine in una situazione che inizialmente sembrava incerta, ma dall’altro aveva suscitato una reazione infuocata, alimentando le polemiche per l’impatto che quell’episodio ha avuto sull’andamento della partita.
Questo precedente rende ancor più interessante il ritorno di Maurizio Mariani come arbitro di Juventus-Inter. Il suo nome è legato a uno dei momenti più discussi degli ultimi anni in Serie A, e sicuramente le sue decisioni susciteranno nuove reazioni, soprattutto considerando l’intensità con cui questi due club si affrontano.
Il VAR, sempre protagonista in simili situazioni, farà ancora una volta da grande protagonista, ma come dimostra il passato, non sempre riesce a placare la rabbia di chi si sente danneggiato da decisioni che, per quanto giuste o corrette, possono essere percepite come determinanti nel risultato finale.
Il ritorno di Mariani al Derby d’Italia ci ricorda che, nel calcio, non esistono solo i protagonisti in campo. Gli arbitri sono sempre sotto i riflettori e, quando si tratta di Juventus-Inter, ogni decisione, anche la più piccola, può diventare il centro di un grande dibattito.
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