Fa parlare di lui Raoul Bellanova ancor prima di aver debuttato con l’Atalanta. Arrivato il 22 agosto per 25 milioni di euro, non è stato convocato per la prima partita da quando è arrivato.
La scelta sarebbe arrivata per una serie di fattori legati soprattutto a rispetto e opportunità visto che si gioca contro il Toro sua ex squadra.
Bellanova è stato al centro di un vero e proprio caso con anche il tecnico dei granata, Paolo Vanoli, che è sembrato piuttosto dispiaciuto e spiazzato dalla decisione della società e del patron Urbano Cairo. Il calciatore non è infortunato e anzi è reduce dalle prime due partite, su ottimi ritmi, proprio con i granata in questa stagione.
Sebbene vada valutato il fatto che è appena arrivato, i motivi, secondo quanto riportato da Sky Sport, sarebbero principalmente di opportunità e fattori ambientali. Si tratta come una sorta di rispetto verso il Torino che ha appena ceduto proprio alla Dea uno dei suoi giocatori più importanti. Inoltre pare che ci sia la volontà di evitare al calciatore una situazione di stress appena arrivato in nerazzurro per farlo debuttare al meglio e ambientare con i giusti crismi.
Il Torino ha vinto 2-1 contro l’Atalanta, ma nonostante questo l’assenza di Raoul Bellanova ha destato qualche polemica. Il passaggio dai granata alla dea di recente ha fatto indispettire anche il nuovo tecnico dei granata Paolo Vanoli che non ha lasciato spazio a interpretazioni nelle sue parole.
In conferenza stampa, proprio alla vigilia della gara, ha specificato: “Non mi aspettavo questa cessione, non c’erano avvisaglie. Dopo il Milan era andato anche in conferenza stampa. Io continuerò a fare il mio lavoro, non dobbiamo abbassare la testa davanti a una decisione che non mi compete. A volte si viene feriti, ma se ne esce più forti. Ho un gruppo maturo e unito, ma anche i ragazzi sono rimasti sorpresi. Dobbiamo voltare pagina”.
Aggiunge: “Non sono uno alla ricerca di spiegazioni. Quando una società mi vende un giocatore a mia insaputa, è inutile cercare delle spiegazioni. Non sono abituato a piangermi addosso. Non sono d’accordo sulla cessione, ma alzo la testa e vado avanti. Ho detto al Presidente cosa penso in faccia, non mi piace la mediocrità. Ho detto al Presidente chi era Vanoli e alla società di avere più coraggio e tirare fuori tutte le potenzialità”.
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