Inter, Marotta è orgoglioso della seconda stella: i tifosi della Juve non ci stanno

Il Presidente dell’Inter Beppe Marotta si è detto ben soddisfatto della seconda stella conquistata dal club nerazzurro. I tifosi della Juventus non hanno gradito.

Ci sono intrecci tra Milano e Torino che coinvolgono ancora il dirigente passando proprio dalla sponda bianconera a quella nerazzurra.

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Beppe Marotta e la seconda stella dell’Inter (ANSA) Calciomarcato.it

Sono molti i supporter della Vecchia Signora che a questa notizia hanno storto il naso, rimproverando Marotta di essere poco coerente visto che durante il ciclo di Scudetti vinti a Torino faceva ben notare il numero di titoli considerando anche quello che è stato assegnato ai nerazzurri.

Oggi però sembra di altro avviso e con il suo passaggio all’Inter ha lasciato l’amaro in bocca ai suoi ex tifosi anche perché questi hanno dovuto fare i conti con una realtà ben differente da quella che si aspettavano. Ovviamente Marotta non ha voluto affrontare il discorso e non ha trovato nemmeno nessun giornalista tanto arguto da fargli una domanda in tal senso.

Si prevede un’altra stagione in cui bianconeri e nerazzurri si affronteranno con uno degli uomini del triplete meneghino che ora è passato alla Juve, Thiago Motta nuovo allenatore dei piemontesi infatti era nella rosa con la quale Mourinho vinse tutto nel 2010.

Marotta felice della Seconda stella

Beppe Marotta ha commentato, come riportato da SportMediaset, il momento dell’Inter: “Indossare la seconda stella sul petto sarà per noi motivo di grande orgoglio. Festeggiamo un’annata straordinaria con la vittoria della Supercoppa Italiana e dello Scudetto”.

Marotta Inter
Beppe Marotta parla (ANSA) Calciomarcato.it

Il Presidente ha parlato a margine del consiglio Regionale della Lombardia: “Ci sono nove società professionistiche in Lombardia, cinque di questa Serie A. Un quarto dell’intero campionato”.

E poi si è soffermato anche sull’importanza delle società straniere all’interno del calcio italiano: “Quattro delle cinque società lombarde in Serie A sono straniere, è un dato che deve far molto riflettere. Meno male che sono arrivate queste proprietà, ma non dimentichiamoci mai che lo scopo principale è essere punto sociale per centinaia di ragazzi. In Lombardia mancano strutture e lo sport non è più gratuito. A mia memoria i talenti più grandi sono nati nei ceti meno abbienti, negli oratori e questo ora non è più possibile”.

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