La morte di Comunardo Niccolai commuove il calcio italiano, era stato tra i protagonisti dello storico Scudetto vinto dal Cagliari insieme a Gigi Riva.
Un’altra grande perdita colpisce lo sport internazionale ad appena cinque mesi dalla scomparsa proprio di Rombo di Tuono.
Niccolai era nato a Uzzano il 15 dicembre del 1946, in Toscana, ma la sua storia calcistica era stata vissuta tutta in Sardegna. Il padre Lorenzo era stato portiere del Livorno e da antifascista militante lo aveva chiamato Comunardo in onore della Comune di Parigi. Cresciuto nelle primavere del Montecatini era passato nel 1963 alla Torres giocando una stagione e collezionando 22 presenze.
Nel 1964 era passato al Cagliari collezionando 6 presenze per poi essere girato in prestito al Chicago Mustangs diventando uno dei primi in assoluto a volare verso gli Stati Uniti tra gli italiani. Un’esperienza breve che lo riporta a Cagliari dove gioca per nove anni ad alti livelli collezionando 222 presenze e segnando anche 4 reti da stopper, un bottino niente male. Vince lo storico Scudetto e si guadagna anche la conquista della nazionale dove giocherà però solo per tre volte.
Chiusa la carriera da calciatore tra gli anni ottanta e novanta fa l’allenatore prima del Savoia e poi di varie giovanili della nazionale azzurra arrivando a fare l’osservatore per la nazionale maggiore.
Comunardo Nicolai, un addio che fa male
Quello di Comunardo Nicolai è sicuramente un addio che fa male, perché era un uomo molto amato dal popolo cagliaritano e non solo. Una delle vecchie iconiche bandiere del calcio di un tempo che se ne va e lascia un vuoto davvero difficile da accettare.
Si è spento oggi all’età di 77 anni ricoverato all’ospedale di Pistoia che ormai da molti anni era diventata casa sua. L’annuncio è arrivato dalla società sarda attraverso un post su X dove leggiamo: “Tutto il Cagliari Calcio piange la scomparsa di Comunardo Niccolai, indimenticabile protagonista dello scudetto del 1970. Niccolai lascia il ricordo di un grande sportivo, un uomo educato, molto gentile, rispettoso, cordiale che sapeva farsi volere bene”.
Nei prossimi giorni sicuramente alcuni personaggi importanti decideranno di dedicargli un pensiero, consapevoli della grandezza di un personaggio che purtroppo negli ultimi anni era stato un po’ colpevolmente dimenticato.
In un momento difficile per il calcio italiano come quello dovuto all’eliminazione da Euro 2024 ci sarebbero voluti più uomini come lui in campo, pronti davvero a lottare dal primo all’ultimo minuto.