Il rinnovo di Daniele De Rossi alla guida della Roma fino al 2027 fa rumore e le parole del mister sono veramente da leader.
Entrato l’anno scorso in panchina al posto di José Mourinho ha fatto bene anche se non è riuscito a centrare una qualificazione in Champions League.
Il club però crede molto in lui anche per il suo essere romanista dentro e lo fa capire attraverso un messaggio neanche troppo indiretto, un rinnovo di contratto che non solo sa di conferma ma ancor più di investimento verso il futuro.
Non sono tardate ad arrivare le parole dell’ex calciatore che si è espresso attraverso i social network in maniera molto diretta. Ecco cosa ha detto: “Ce lo eravamo già detti due mesi fa e oggi è nero su bianco, ma soprattutto giallo su rosso. Da bambino, da ragazzo, da adulto, da uomo per la Roma e con la Roma per altri tre anni. Grazie della fiducia che sento fin dal primo giorno. Io e il mio staff non vediamo l’ora di riniziare a lavorare per riportare questa squadra dove merita. Forza Roma. Daniele”.
De Rossi, un cuore giallorosso
Il cuore di Daniele De Rossi è giallorosso, questo non lo può negare nessuno perché è evidenziato dai fatti più che dalle parole, dai risultati in campo e dalla voglia messa a disposizione della squadra, in una carriera tutta vissuta nella squadra capitolina o quasi.
Figlio della capitale, vede la luce il 24 luglio del 1983 e dopo essere cresciuto nei pulcini dell’Ostia Mare viene acquistato dalla Roma che ha appena 17 anni. Per debuttare in prima squadra deve aspettare solo un anno e la maggiore età, diventando fin da subito perno di una squadra che veniva dalla vittoria dello Scudetto con Fabio Capello.
In campo lotta e ringhia su ogni pallone, ma segna anche con grande continuità dimostrandosi calciatore dotato di personalità e forza fisica da vendere. La presenza di Francesco Totti però gli impedisce di diventare capitano, tanto che rimarrà Capitan Futuro fino a quando proprio il Pupone nel 2017 deciderà di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo un anno al Boca Juniors e appena 5 partite nel 2020 si ritira dal calcio giocato con all’attivo anche un Mondiale vinto e 117 presenze in nazionale oltre che un Europeo vinto dal collaboratore tecnico. Nel 2022 esordisce come allenatore alla Spal.
L’anno scorso è stato chiamato per sostituire Mourinho a stagione in corso. Sembrava un traghettatore e ora si è preso la panchina firmando fino al 2017.